vignaiolinaturali2014Lascio per ultime le tre cantine che più mi sono piaciute a Vignaioli Naturali a Roma.
Qui la differenza la fanno i vignaioli, anzi le vignaiole.
L’esuberanza, la profondità, la riservatezza: caratteri personali differenti che a volte si ritrovano ed a volte no, nel vino che producono.
Il denominatore comune sono i  vini di alta fattura, tra i migliori che abbia bevuto.

Poderi Sanguineto
sanguinetoE’ un dato fondamentale, nell’evento di Tiziana Gallo, avere il banco di questa cantina, con Dora a parlare di gambe rotte ed ascoltare Patrizia narrare dei profumi del vino e della sua evoluzione.
Nobile di Montepulciano 2011 Aromi di marasca e di mora, erbaceo, pepe rosso. In bocca la morbidezza dei frutti ed il tannino fine del prugnolo gentile ricordano le caratteristiche olfattive, corposo. Grande lunghezza.
Nobile di Montepulciano 2009 Riserva Il vino di più alto livello che abbia assaggiato.
Ampio panorama olfattivo per questo Nobile che lo è non solo di nome: mora matura, lampone, prugna; rosmarino e salvia lasciano poi spazio alle note speziate prima, più scure poi, tabacco e china. Morbidezza setosa, al palato risaltano le note più fruttate e verdi, impreziosite da tannini di grande finezza, lunghezza estrema.

Cantine del Castello Conti
castellocontiI loro vini portano alle labbra il sorriso, prima di ogni altra considerazione. Sono contagiose Elena e Paola, la loro allegria è coinvolgente così come la voglia di capire e di scoprire. Fanno vino come già faceva il padre prima di loro; come ognuno di noi, sempre in bilico fra tra la continuazione conservatrice della memoria e l’aggiunta di una pennellata in più per cambiare senza stravolgere.
Flores 2012, Colline Novaresi DOC, Nebbiolo in purezza, solo acciaio,acciaio prima e poi tonneau, senza solfiti aggiunti, profuma di mora e di amarena, complessità balsamica, morbidezza ed estrema piacevolezza alla bevuta.
Colline Novaresi  2012 DOC, Nebbiolo in purezza. Stessi sentori del precedente, i profumi paiono più marcati, in particolare la parte verde sembra più rotonda; morbidezza sottolineata e tannini maturi.
Zingara 2012 Vino Rosso, Nebbiolo e Croatina in purezza in pari quantià. Speziatura lieve di primo impatto, poi floreale di viola.  Al palato se ne apprezza la freschezza che ripete le sensazioni olfattive, con tannini morbidi e delicati. Finale di lampone, frutto e foglia. Da apprezzare con più calma e più attenzione da parte mia.
Boca DOC Il rosso delle donne 2009 Da Nebbiolo, Vespolina ed Uva Rara, questa è l’etichetta capolavoro delle sorelle Conti. Un naso che si apre con il profumo dell’acino d’uva spremuta e della vegetazione di vigna; sottobosco, ribes, viola si presentano man mano rilasciando impressioni di delicatezza. Corpo ben strutturato, senza nessuna esagerazione, lasciando ai tannini il compito di conferire rotondità ed alla sapidità quello di elargire piacevolezza e trasporto delle sensazioni tattili di ciliegia e di speziatura. Buon finale di discreta lunghezza. Se non fosse così buono, sarebbe da riassaggiare tra cinque anni, per poi aspettarne altri cinque.
Boca DOC Il rosso delle donne 2007 Grande, grandissimo vino. I profumi della terra bagnata si sovrappongono a quelli del sottobosco, foglie verdi, speziatura, un qualcosa di cacao. Come il precedente, gli aromi virano verso la delicatezza, amarena sotto spirito, ciliegia matura, ancora pepe rosso e poi fiori rossi recisi, di delicata malinconia come una poesia di Nazhim Hikmet. Corpo di gran struttura, tenore alcolico importante ma per nulla ingombrante, grazie alla sua freschezza e mineralità; l’acidità si fa portante delle sensazioni tattili dell’amarena e del cacao, ed i tannini accarezzano la bocca. Maturità ancora da raggiungere, una longevità che si misura in lustri, non in anni. Ma se lo bevete ora, vi assicurate delle sensazioni straordinarie.

I Mandorli
mandorliAltra piccola azienda di Toscana, a Suvereto in provincia di Livorno, poco più di due ettari di vigne principalmente piantate a Sangiovese a est e Cabernet Sauvignon ad ovest, verso il mare. Poco spazio ai personalismi, molto al terreno ed alla sua salvaguardia, ai vini che produce. Quando la natura e l’essere umano convivono in equilibrio, questi sono i risultati.
Toscana Rosso IGT Vigna alla sughera 2011 il sangiovese, giovane ed esuberante nei profumi di ciliegio, frutta e foglia, fiori freschi, erba tagliata di fresco. Lascia spazio alla veemenza della sua acidità che ancora copre il tannino, smussata da morbidezza che si equilibrerà con il tempo.
Toscana Rosso IGT Vigna alla sughera 2009 di struttura ampia già dal naso che evoca amarene e prugne mature; terra umida, caffè, cuoio, pepe nero, danno un carattere ampio al suo panorama olfattivo che termina in una nota balsamica di alloro. Morbidezza e freschezza si stanno amalgamando con grande equilibrio, una lieve sapidità che rende la bevuta estremamente gradevole. Finale di buona lunghezza.
Toscana Rosso IGT Vigna al mare 2010 il cabernet sauvignon toscano così come mi piace, il terreno nei frutti rossi, il mare nella macchia mediterranea e nelle erbe aromatiche, il pepe rosso, tabacco. Corpo di pregevole fattura, tannini robusti ed ordinati, ingentiliti dalla tipica freschezza di queste uve. Di eccellente persistenza.

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